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Trento, 24 luglio 2009
Tutelare i centri abitati dai trattamenti fitosanitari
Interrogazione a risposta scritta presentata da Roberto Bombarda
consigliere provinciale dei Verdi e Democratici del Trentino

Più volte in questi anni è stata sollevata la questione di come garantire, per quanto possibile, la salute della popolazione dall’esposizione a fitofarmaci. Il miglioramento delle tecniche di difesa (in viticoltura l’impiego di prodotti altamente tossici è stato quasi eliminato) la conversione di aziende verso forme di coltivazione biologica hanno in parte circoscritto o ridotto il problema. Tuttavia vi sono zone ove le colture in atto (melo, in articolare) richiedono l’uso di fitofarmaci altamente tossici. In taluni casi la distanza fra i campi coltivati e le abitazioni è ridotta a poche decine di metri, mentre il massiccio impiego di atomizzatori per lo spargimento dei prodotti comporta una loro diffusione anche molto distante dalle piante.

Qualche regolamento comunale prescrive l’obbligo di effettuare i trattamenti con atomizzatori ad una certa distanza dalle abitazioni, utilizzando la lancia a mano in prossimità delle case di abitazione. Non sempre, tuttavia, queste elementari disposizioni sono rispettate o fatte rispettare.

Il comitato per la salute della Val di Non – una delle zone ove il problema è sentito particolarmente stante la prossimità delle colture intensive di mele alle abitazioni - ha scritto una preoccupata comunicazione alle istituzioni ed a numerosi soggetti per segnalare la possibile infrazione a regolamenti/ordinanze che riguardano i trattamenti fitosanitari.

Ciò premesso

si interroga il presidente della Giunta provinciale per sapere:        

– se non ritenga necessario proporre nuove modalità per i trattamenti, con conseguenti controlli più tempestivi ed efficaci;

– se non ritenga urgente proporre misure legislative più efficaci a tutela della salute della popolazione e degli agricoltori;

– se non ritenga necessario un ampio ripensamento circa l'impiego di prodotti chimici in quantità così elevate, soprattutto nei pressi dei centri abitati, rivedendo i piani agronomici e riorientando i sostegni ai produttori, così da favorire un'agricoltura più attenta alla salute dei cittadini e dei lavoratori e la conservazione della biodiversità.

Cons. Roberto Bombarda

     

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